Guida agli strumenti per marcare il tessuto
Questo è uno degli ultimi post di questa serie sui materiali e parleremo di strumenti per marcare, ovvero tutti quegli strumenti che possono servire per trasferire i segni dal cartamodello alla stoffa.
Ci sono letteralmente centinaia di strumenti per marcare disponibili, ognuno con le sue caratteristiche, i suoi pro ed i suoi contro. Questo post non coprirà sicuramente tutte le opzioni, ma cercherò di darvi un’idea di quali sono le principali e come sceglierle.
Marcare era una sorta di mistero quando ho cominciato a cucire perché trovavo piuttosto difficile capire quale fosse il modo migliore per trasferire i segni del cartamodello sulla stoffa. Adesso ho trovato la mia tecnica personale e uso solo di rado penne o gessi. Vi dirò di più su come tracciare i cartamodelli in un post futuro, ma oggi ci concentreremo sulle opzioni che avete per marcare.
Il grande classico degli strumenti per marcare è il gesso da sarto. Questi gessi sono disponibili oggi in diversi formati: dal più classico che vedete nella foto in basso in tre colori, alla sua versione più moderna: la rotella con gesso della Prym. Questa rotella, che trovate in due versioni (questa e questa), rilascia lentamente gesso in polvere producendo una linea molto sottile sulla stoffa. Rispetto al gesso standard, la polvere è meno permanente e lo spessore della linea resta costante senza bisogno di ridare forma al gesso, come nel caso di quello solido. Sono in vendita anche le ricariche di gesso in polvere (in vari colori, le trovate qui e qui) per cui potete ricaricare la rotella senza comprarne di nuove ogni volta che si esaurisce. Tuttavia, quando volete che una marcatura resti almeno fino alla fine del vostro progetto, le rotelle con gesso non sono l’opzione ideale: la polvere si dissolve piuttosto facilmente.
Le matite di gesso sono un’altra opzione. Hanno l’aspetto e l’ergonomia di una matita tradizionale e sono disponibili in diversi colori (l’azzurro è tipicamente quello che si vede sulla maggior parte dei colori di stoffa).
In alcuni casi, potreste voler evitare i gessi perché sono un po’ oleosi (specialmente quelli solidi) e possono macchiare alcuni tessuti in maniera permanente (per esempio le sete più delicate). In questo caso, ci sono alcune alternative. Negli ultimi anni sono stati introdotti nel mercato tantissimi pennarelli e penne solubili in acqua. Alcuni sono specifici per la stoffa ed il cucito (e sono anche un po’ più costosi), altri non sono specifici per i tessuti (di solito li vendono per i bambini) ma fanno esattamente la stessa cosa: vanno via con l’acqua. Quelli che vedete nella foto in basso sono della Berol. Li vendono in pacchi da 12 o più con colori assortiti. Nel complesso, sono decisamente più economici di quelli specifici per stoffa.
In ogni caso, qualsiasi cosa sia scritta nella confezione dei pennarelli e delle penne che si cancellano con l’acqua, provateli su un ritaglio di stoffa prima di usarli… non si sa mai! Inoltre, non usateli sul dritto della stoffa, specie se risulterà visibile nell’indumento finito. Provate ad usarli sempre all’interno o su zone che sapete saranno nascoste alla fine.
In alcuni casi, potreste voler evitare i gessi perché sono un po’ oleosi (specialmente quelli solidi) e possono macchiare alcuni tessuti in maniera permanente (per esempio le sete più delicate). In questo caso, ci sono alcune alternative. Negli ultimi anni sono stati introdotti nel mercato tantissimi pennarelli e penne solubili in acqua. Alcuni sono specifici per la stoffa ed il cucito (e sono anche un po’ più costosi), altri non sono specifici per i tessuti (di solito li vendono per i bambini) ma fanno esattamente la stessa cosa: vanno via con l’acqua. Quelli che vedete nella foto in basso sono della Berol. Li vendono in pacchi da 12 o più con colori assortiti. Nel complesso, sono decisamente più economici di quelli specifici per stoffa.
In ogni caso, qualsiasi cosa sia scritta nella confezione dei pennarelli e delle penne che si cancellano con l’acqua, provateli su un ritaglio di stoffa prima di usarli… non si sa mai! Inoltre, non usateli sul dritto della stoffa, specie se risulterà visibile nell’indumento finito. Provate ad usarli sempre all’interno o su zone che sapete saranno nascoste alla fine.
Beh, direi che è tutto sugli strumenti per marcare. Qual è il vostro preferito? Conoscete una marca che per voi funziona particolarmente bene? Preferite gesso, inchiostro o carta carbone? Condividete i vostri commenti in fondo alla pagina!
E tenete d’occhio il blog per il prossimo post della serie: parleremo di strumenti per la stiratura!
Ciao ciao!