La mia parola dell’anno: come l’ho scelta e perché

La mia parola dell'anno: come l'ho scelta e perché

Voi ci credete che le parole abbiano un che di magico?

Sapete, di quando le ripetete ancora e ancora nella vostra testa finché non acquisiscono il potere di un mantra.

Io non so se avere una parola dell’anno possa cambiarti la vita, però credo molto nel potere simbolico delle parole. E così quest’anno, per la prima volta, ho scelto la mia parola dell’anno.

E non è stato facile.

Eh già perché avete presente le più di 200.000 parole del dizionario italiano? Ecco, appunto.

E poi mica una parola vale l’altra: uno vorrebbe racchiudere in una sola e semplice parola propositi, sogni e speranze di un intero anno. Scusate se è poco.
Insomma, mi sono arrovellata un po’ il cervello per cercare in questa gran confusione di parole, la mia. Quella che riuscisse davvero a contenere tutto ciò che desidero per il 2018.

Alla fine ce l’ho fatta, e oggi vi racconto come e perché.

La mia parola dell’anno: come l’ho scelta e perché

Insomma ci ho pensato e ripensato, ancora e ancora, ma di ‘sta parola proprio nemmeno l’ombra. Continuavo a pensare: “Ho trovato! Questa?” e poi subito ” No, non va bene.”, “Quest’altra?” “No, non ci siamo” e così via fino a quel giorno di inizio 2018 in cui la mia parola dell’anno l’ho trovata davvero. Anzi, è stato un po’ come se lei avesse trovato me!

Passeggiavo col marito in montagna sotto i fiocchi di neve divertendomi un mondo ad affondare gli scarponi sulla neve candida e soffice soffice (sì, la neve mi fa tornare bambina – eh eh). Gli raccontavo di questa storia della parola dell’anno, di come ne volessi scegliere una ma non l’avessi ancora trovata, di come fosse importante che rispecchiasse le mie aspettative per quest’anno, di come volessi prendere le cose più a cuor leggero, di come volessi maggiore serenità ed imparare ogni tanto a farmi scivolare addosso le cattiverie della gente.

Parlavo e parlavo e mi guardavo attorno ed era tutto bianco e soffice e fresco e… leggero.

E così d’improvviso…BUM! È stato tutto chiaro. Così la mia parola dell’anno eccola qui, in tutta la sua imprecisa perfezione: (ve la scrivo bella grande perché è importante)

Leggerezza

Perché sì, so che è questo ciò di cui ho più bisogno. La leggerezza nello spirito. L’animo leggero. La leggerezza dei pensieri – sempre troppi e troppo affollati. La leggerezza nell’affrontare le sfide di ogni giorno e sapere che andrà comunque, sempre, tutto bene. La leggerezza nel reagire alle ingiustizie, alle cattiverie, all’incoerenza della gente cercando sempre di agire restando fedeli a sé stessi, pensando che in questo mondo c’è anche il giusto e il buono.

La leggerezza nel cuore perché sia sempre aperto e pronto ad accogliere ciò che c’è di più importante: l’amore.

E per il resto, tutto scorre.

S.

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