Come lavare i tessuti prima di cucirli
Nel mio lavoro una delle domande che mi vengono poste più frequentemente è: “Devo lavare i tessuti prima di cucirli?”. La risposta breve è “Assolutamente sì…quasi sempre!”. Oggi voglio parlarti nel dettaglio di come trattare le tue stoffe prima di iniziare con taglio e confezione in modo da non incorrere in brutte sorprese. Parleremo innanzitutto del perché è consigliato lavare i tessuti che acquisti, impareremo a leggere le etichette di lavaggio dei capi e vedremo che anche il detersivo è una scelta importante. Faremo poi una carrellata delle fibre e dei tessuti principali e ti darò indicazioni precise su come trattare ciascuno di essi. In fondo a questo post trovi anche un video che riassume tutto. Preparati perché alla fine di questo articolo non avrai più dubbi né timori su come lavare i tessuti prima di cucirli.
Perché lavare un tessuto prima di cucirlo?
Partiamo dal perché occorra lavare un tessuto prima di iniziare a tagliare e confezionare il nostro capo. I tessuti sono tutti sottoposti a calo dopo il primo lavaggio. Cos’è il calo? Il calo di un tessuto è la riduzione della sua larghezza ma soprattutto della sua lunghezza, espressa in percentuale. Solitamente è un dato fornito nelle schede tecniche dei tessuti dai produttori. Dunque se un capo ha un calo in lunghezza del 5% vuol dire che se ne acquistiamo 1 metro e lo laviamo, il tessuto potrebbe avere una riduzione in lunghezza fino a 5 cm. Spesso i cali in lunghezza (quindi nella direzione dell’ordito e parallelamente alla cimosa) sono più sostanziali, mentre quelli in larghezza possono anche essere trascurabili.
Qual è quindi il rischio se non laviamo i tessuti prima di cucirli? Potremo avere un capo che, dopo il primo lavaggio, si restringerà (calo in larghezza) o si accorcerà (calo in lunghezza) rispetto alle dimensioni iniziali. Non suona per niente bene, vero? Quindi impariamo a lavare i tessuti prima di cucirli per avere capi che dureranno a lungo e ci vestiranno a pennello!
La regola d’oro per lavare tutti i tessuti prima di cucirli
Se è vero che non esiste un modo di trattare i tessuti che vada bene per tutte le tipologie, è altrettanto vero che esiste una regola d’oro che, in mancanza di indicazioni di lavaggio precise del produttore (vedi “Etichetta di lavaggio” più avanti), può essere applicata per scegliere il modo migliore di lavare la stoffa prima di procedere a cucire il capo. Eccola:
Tratta i tessuti come tratteresti il capo finito
Semplice, vero? Ma cosa vuol dire? Vuol dire che per scegliere il modo migliore di trattare un tessuto occorre tenere in considerazione non solo la fibra e la tipologia ma anche le nostre abitudini / esigenze di lavaggio dei capi finiti. Facciamo qualche esempio.
Una t-shirt estiva in cotone molto probabilmente sarà lavata in lavatrice a 30 gradi, faremo quindi lo stesso con il tessuto. Una blusa in seta sarà lavata meno frequentemente a mano con un sapone delicato, quindi faremo lo stesso con il tessuto. Una tovaglia da tavola sarà lavata in lavatrice, magari a temperatura più alta di 40/60 gradi, lo stesso faremo per il lino o il cotone con cui la confezioniamo.
In altre parole, ogni tipologia di tessuto o di fibra con cui è fatto richiede delle attenzioni diverse che dipendono però anche dalle nostre abitudini di lavaggio dei capi. Vediamo insieme come trattare le fibre e i tessuti principali.
Parleremo di due elementi importanti: il tipo di lavaggio (a mano, in lavatrice oppure a secco) e il tipo di detersivo.
L’etichetta di lavaggio dei tessuti
Prima di vedere in dettaglio come lavare le singole tipologie di tessuto, parliamo delle etichette di lavaggio. Un’etichetta di lavaggio è l’insieme delle informazioni che il produttore fornisce per lavare, stirare e asciugare correttamente un tessuto. Contiene le informazioni sul tipo di lavaggio in acqua (es. a mano o in lavatrice), sulla temperatura di lavaggio (es. 30, 40 gradi), sulla temperatura del ferro da stiro, sull’eventuale candeggio e, infine, sulla possibilità dell’asciugatura in asciugatrice e sul tipo di lavaggio a secco. Trovi una breve carrellata dei simboli più comuni delle etichette di lavaggio e di come leggerli qui sotto.
Le etichette di lavaggio non sono solo nei capi finiti ma sono spesso fornite anche dai produttori dei tessuti. Chiedi al tuo negoziante se ne ha una specifica per il tessuto che stai acquistando o guarda le specifiche tecniche dei tessuti che acquisti online.
Nel caso in cui tu non abbia a disposizione questo tipo di informazioni continua a seguire il video perché ti darò delle indicazioni generali che saranno preziose per trattare i tessuti senza rovinarli. Ma prima parliamo di un altro fattore importantissimo: il detersivo.
Quale detersivo usare per lavare i tessuti?
Il lavaggio dei tessuti non richiede un detersivo diverso da quello che usiamo per i capi finiti ma ha senso sceglierlo in modo tale che abbia 3 caratteristiche per me importanti:
1- che sia delicato sulla pelle, cioè privo di sostanze chimiche nocive. I detersivi commerciali spesso contengono tante schifezze e poi ci meravigliamo di fastidiosi pruriti o sfoghi. Quindi attenzione a scegliere detersivi che rispettino la nostra pelle.
2- che sia delicato sulle fibre, perché certamente non vogliamo alla lunga rovinare un capo cucito con tanta dedizione perché il detersivo è troppo aggressivo sulle fibre
3- che non inquini, spesso i detersivi più comuni contengono agenti fortemente inquinanti che impiegano molto tempo a biodegradarsi. Scegliere un detersivo che sia rispettoso dell’ambiente è un regalo che facciamo a noi stessi e alle generazioni future.
Se non sai dove trovare un detersivo con queste caratteristiche dai un’occhiata al video in fondo al post per ricevere i miei consigli.
Come lavare cotone e altre fibre resistenti
Il cotone, il lino, la canapa e la maggioranza delle fibre sintetiche sono esempi di fibre resistenti che solitamente possono sostenere lavaggi in lavatrice, anche a temperature più elevate (40 o 60 gradi), centrifughe e asciugature in asciugatrice senza problemi. Sono anche fibre che tipicamente usiamo per cucire capi che laviamo piuttosto spesso. Il cotone necessita di lavaggi frequenti per la proliferazione batterica e le fibre sintetiche ancora di più. Puoi quindi bagnare questa tipologia di tessuti come laveresti il capo finito. Di solito la mia scelta è lavaggio in lavatrice, a 30 gradi o 40 gradi in base al tipo di capo, con detersivo universale ed eventuale asciugatrice se penso di averne bisogno per il capo finito. Su capi con dettagli più delicati, come i colletti per esempio, eviterei l’asciugatrice, fermo restando che questo tipo di asciugatura tende a rovinare alla lunga tutte le fibre e andrebbe usato con parsimonia.
Su tessuti in fibre resistenti più leggeri e delicati (come la garza di cotone, il popeline di cotone, un lino leggero o tessuti leggeri sintetici) farei particolare attenzione a tenere una centrifuga non troppo alta e a usare il detersivo per capi delicati.
Come lavare fibre artificiali come la viscosa
Sulle fibre artificiali come la viscosa, il lyocell, il bambù, che sono spesso più delicate di quelle menzionate prima, il mio metodo preferito di lavaggio resta la lavatrice ma con una temperatura massima di 30 gradi e un lavaggio con programma e detersivo per delicati, evitando invece l’asciugatrice a meno che l’etichetta di lavaggio non lo permetta.
Come lavare la seta
Per la seta va fatto un discorso a parte perché in base alla tipologia di seta le indicazioni di lavaggio possono cambiare radicalmente. Ci sono sete che non vanno assolutamente bagnate in acqua pena la perdita di lucentezza e il cambiamento della mano della stoffa: in questa categoria rientrano lo shantung, il taffetà, il mikado e tessuti simili.
Le altre sete di solito sono lavabili in acqua senza problemi e sono anche più resistenti di quel che si creda. Il mio metodo preferito è il lavaggio a mano con poco detersivo in polvere per capi delicati. Poi risciacquo bene e stendo con attenzione per non tirare fili sui tessuti più leggeri e delicati.
Se ti fidi della tua lavatrice puoi anche mettere la stoffa in una bag di lavaggio in rete che la salvaguardi e procedere al lavaggio in lavatrice a freddo o a 30 gradi con programma delicati o lana.
Alcune sete leggere possono tuttavia non essere adatte al lavaggio in acqua perché tendono a macchiarsi. Se sei in dubbio la cosa migliore è ritagliare un piccolo campione di tessuto e sottoporlo a test di lavaggio prima di procedere con l’intera stoffa. Questo è un metodo che puoi in realtà usare per tutti i tessuti su cui hai dubbi di tenuta al lavaggio che hai in mente.
Come lavare la lana
La lana è un materiale che tipicamente non prevede un lavaggio in acqua perché ne altererebbe alcune caratteristiche. Mi è però capitato spesso di trovare lane vintage tarmate o comunque molto impolverate e di lavarle per questioni igieniche senza avere alcun problema nella resa finale.
In questo caso il metodo che preferisco è il lavaggio in lavatrice SE possiede un programma lana affidabile. La mia lavatrice ne ha uno infallibile con cui mi trovo benissimo e quindi vado tranquilla. Se sei in dubbio, puoi lavare a mano così come la seta, sempre con un detergente delicato. La cosa importante con la lana per evitare infeltrimenti è che la temperatura dell’acqua non superi i 30 gradi. Io preferisco sempre lavare a freddo.
Ma serve davvero lavare la lana? La lana è una fibra speciale che ha delle proprietà antibatteriche fantastiche per cui in realtà serve lavarla molto poco. Inoltre, c’è sempre l’opzione di stendere il tessuto in due strati e passare il ferro da stiro a qualche centimetro dalla stoffa con abbondante vapore per trattare la lana prima di cucirla, senza bagnarla. Se devi cucire capi che indosserai a pelle può avere senso bagnare il tessuto allo stesso modo di quanto visto per la seta, ma se devi usarla per cucire giacche o pantaloni, un abito oppure, ancor di più, un capospalla, bagnarla non sarà necessario. E a proposito dei capispalla, prima di chiudere voglio darti giusto due dritte utili.
Come lavare i tessuti per i capispalla
Quando cuci un capospalla, di qualsiasi tipo di tessuto esso sia fatto, sai già che stai cucendo un capo che laverai poco, ad esempio una volta a stagione. Puoi quindi sempre valutare se optare per il lavaggio a secco e, in quel caso, non occorrerà bagnare il tessuto e potrai procedere direttamente al taglio.
Se si tratta di lana da cappotti, questo vale ancora di più. Potrai igienizzarla al bisogno con la tecnica del vapore.
Se, viceversa, cuci una giacca in cotone non troppo costruita e sai già che l’uso che ne farai porterà a sporcarla con facilità o magari è un colore chiaro soggetto quindi a macchie, ha senso pensare di bagnare il tessuto prima per poterla lavare in acqua. In questo caso segui i consigli che ti ho dato sopra in base alla fibra e alla tipologia del tessuto.
Riassumendo, in questo post ho condiviso i miei consigli per lavare i tessuti prima di cucirli. Ricordati di chiedere sempre l’etichetta di lavaggio per i tessuti che acquisti e, in sua assenza, applica le dritte che ti ho dato per non sbagliare. Come avrai capito non c’è una regola fissa per bagnare i tessuti e la varietà di stoffe in commercio è talmente grande che spesso va valutato caso per caso ma spero che con queste informazioni avrai un’idea più chiara di come agire appena fuori dal negozio di stoffe.
Ti lascio qui sotto il video in cui ti spiego tutto in dettaglio e ti aspetto nei commenti per dubbi e domande.
Alla prossima!
Simona